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Gli studi scientifici sull’opportunità di

un trattamento ormonale sostitutivo

(TOS) durante la fase della menopausa

hanno portato a risultati contrastanti.

Indubbiamente questa terapia

può essere d’aiuto quando la menopausa

risulta precoce o la sintomatologia peggiora

sensibilmente la qualità di vita.

La menopausa comporta un complesso di cambiamenti

causati essenzialmente dal calo degli

estrogeni: vampate di calore, sudorazioni notturne,

insonnia, nervosismo, aumento di peso, secchezza

vaginale, cistiti ricorrenti, osteoporosi e altro.

Pertanto la somministrazione di estrogeni è la

soluzione più semplice per riportare la donna alle

condizioni presenti nello stato premenopausale.

Il TOS nasce negli anni Sessanta, in seguito a

numerosi studi medici che hanno valutato benefici

e rischi, ma spesso con risultati conflittuali

fra loro. Tale situazione, oltre a generare

confusione nell’opinione pubblica, ha favorito la

nascita di un mercato di trattamenti alternativi,

frequentemente non validati da alcuno studio

scientifico. In questo momento solo una percentuale

pari al 4% assume un TOS; in passato,

invece, era seguito dal 15% delle donne. Per

molte donne la “paura” della terapia ormonale

e la “speranza” nelle terapie alternative hanno

determinato un peggioramento generale della

qualità di vita. In realtà un TOS attuato personalizzando

il tipo e il dosaggio degli ormoni,

secondo le esigenze specifiche della singola

donna, non può che migliorare la qualità di vita.

La menopausa, comunque, deve coincidere con

un attento riesame del proprio stile di vita: vampate,

sudorazioni, aumento di peso, disfunzioni

sessuali e disturbi urinari, osteoporosi, etc…

sono fronteggiati meglio smettendo di fumare,

consumando meno alcol, svolgendo regolare

attività fisica e calibrando l’introito calorico giornaliero

alle proprie reali esigenze metaboliche,

riducendo il consumo di grassi animali.

L’armonia ormonale, che un TOS consente di

ottenere, è una condizione necessaria ma non

sufficiente per rimanere in buona salute. Per

valorizzare i benefici di questo tipo di terapia

e minimizzare i rischi è, come detto, essenziale

adottare uno stile di vita sano. Con questa

combinazione è possibile allungare l’aspettativa

di salute (in genere più breve dell’aspettativa di

vita), unica variabile che conta per invecchiare

con dignità e autonomia.

 

a cura del Dott. Claudio Paganotti

specialista in Ostetricia e Ginecologia

Istituto Clinico Città di Brescia

www.paganotti.it